Emo Gruppioni: inaugurato l’ascensore

Il 18 maggio 2022 è giunta a lieto fine la storia di Emo Gruppioni, costretto per quindici anni all’interno della propria abitazione a causa della mancanza di un ascensore nel suo condominio.
In seguito a un ictus che lo ha reso disabile, l’uomo, che ha compiuto ottantaquattro anni quest’anno, è stato protagonista di una vicenda che lo ha visto forzato tra le quattro mura di casa e per lungo tempo impossibilitato a scendere dal terzo piano in cui risiede a bordo della propria carrozzina.
La sua storia è entrata nel cuore di molti bolognesi che lo hanno sostenuto nella sua battaglia, tra cui anche l’ex sindaco di Bologna Virginio Merola, fino ad arrivare alle orecchie del rapper J-Ax, il quale si è prontamente mobilitato per lanciare un appello e fornirgli l’assistenza legale necessaria.
Sebbene infatti fosse stato fatto ricorso al superbonus del 110%, una detrazione che consentirebbe l’installazione dell’ascensore senza oneri, la delibera era stata impugnata da un condomino che si era opposto per timore di problematiche strutturali relative all’edificio.
Dopo una lunga attesa contraddistintasi per le numerose difficoltà burocratiche, e grazie all’aiuto anche di Alberto Zanni, presidente di Confabitare (Associazione a tutela della proprietà immobiliare), l’intera vicenda si conclude con una grande vittoria per Emo Gruppioni e tutti coloro che, ognuno nel proprio ambito di competenza, negli ultimi mesi gli hanno offerto con grande sinergia il proprio sostegno mediatico, tecnico e legale.
Dal punto di vista operativo, si è trattato di un progetto complesso e realizzato completamente su misura, data anche la particolare conformazione delle scale del condominio, che ha richiesto ai soci Sergio Fancelli e Fabrizio Alberoni, a capo del team Abitel, di mettere in campo assieme alla propria squadra tutta l’esperienza maturata in molti anni di operatività nel settore dei sistemi di sollevamento.
Un lavoro che è stato in grado di dare grandi soddisfazioni da un punto di vista professionale, ma soprattutto umano.
“[…] ci sentiamo parte di un grande progetto” ha dichiaro Sergio Fancelli; un progetto che si è tradotto nell’installazione dell’ascensore che ad oggi consente al signor Emo di salire e scendere le scale del proprio condominio in piena autonomia, ma che, soprattutto, gli ha restituito la libertà.